mercoledì 31 dicembre 2014

Capodanno in stile estremo oriente



Per festeggiare l'inizio del nuovo anno e invocare la buona fortuna, in Cina vengono praticate due danze folcloristiche: la danza del leone e la danza del drago. Spesso confuse fra loro, queste due pratiche hanno storie e tradizioni diverse. 

La danza del leone viene eseguita in coppia e i due partner devono essere dello stesso sesso. Il primo danzatore regge la testa del leone, composta da rattan, vimini e cartapesta, mentre il secondo si trova nella parte posteriore. Chi dirige il capo dell'animale si occupa di spostare le leve interne per muovere gli occhi e la bocca, mentre chi è posto nella parte posteriore ha il compito di sollevare l'altro danzatore sulle spalle. In passato, la danza era praticata su pali alti 2-3 metri; il compito dell'uomo sul retro dell'animale era di spostarsi sui pali fino a raggiungere quello più alto così da permettere all'uomo che manovrava la testa di raggiungere una cesta con un'insalata o dei fiori che spargeva sulla folla per buono auspicio. Oggi il rituale viene eseguito senza pali, con il leone che danza a ritmo di tamburi tra la folla. La danza ha inizio nel momento in cui il maestro della scuola "battezza" l'animale cedendo parte del suo spirito, così da legarlo a sé per tutta la vita.

venerdì 19 dicembre 2014

Hagakure: la via del samurai

"Il Codice del Samurai va cercato nella morte. Si mediti quotidianamente sulla sua ineluttabilità. Ogni giorno, quando nulla turba il nostro corpo e la nostra mente, dobbiamo immaginarci squarciati da frecce, fucili, lance e spade, travolti da onde impetuose, avvolti dalle fiamme in un immenso rogo, folgorati da una saetta, scossi da un terremoto che non lascia scampo, precipitati in un dirupo senza fine, agonizzanti per una malattia o pronti al suicidio per la morte del nostro signore. E ogni giorno, immancabilmente, dobbiamo considerarci morti. È questa l’essenza del Codice del Samurai."

samurai



Yamamoto Tsunetomo (1659-1721) fu un samurai del clan Nabeshina durante il periodo di pace dell'era Tokugawa, epoca di decadenza di questa stirpe guerriera del Giappone medioevale. Quando il suo daimyō morì nel 1700, Yamamoto, non potendo eseguire junshi (seguire il suo padrone nella morte tramite il seppuku), vietata dal suo signore in vita, scelse di prendere i voti come monaco buddista e si ritirò in un monastero. Tra il 1709 e il 1716 compose lo Hagakure (all'ombra delle foglie), un trattato composto da 349 brevi aforismi sul Bushido. Il tema principale dell'opera è centrato sulla morte, elemento ineluttabile della via del guerriero.
"Chi afferma che si muore come cani, non avendo realizzato il proprio progetto esistenziale, concepisce la Via del samurai alla stregua di una frivolezza o di una moda"

giovedì 4 dicembre 2014

Grandi Guerrieri: l'arte oscura di Iga e Koga


Iga-ryū (scuola di Iga) e Koga-ryū (scuola di Koga) erano le più antiche e importanti scuole di ninjutsu del Giappone Medievale. Il loro nome deriva dalle omonime province in cui sono sorte; rifugio di guerrieri vagabondi e monaci buddisti provenienti dalla Cina e dalla Corea. Si ritiene, infatti, che l'arte oscura (Fa-shu) praticata da alcuni monaci nella Cina antica, mirata a combinare le tecniche di combattimento, di meditazione e concetti alchemici, non sia altro che la matrice delle tecniche ninja del Giappone feudale.