sabato 16 agosto 2014

Pancrazio: l'arte degli Dei

Il termine Pancrazio, in greco antico pankràtion "onnipotenza", indica uno sport di combattimento praticato dagli antichi greci e ammesso ufficialmente nelle Olimpiadi del 648 a.C.
Questa tipologia di lotta consisteva in una serie di tecniche di combattimento a mani nude che derivavano sia dal pugilato che dalla lotta corpo a corpo. 
Lo scopo di questa pratica sportiva era di sottomettere il proprio avversario sfruttando la sola forza bruta; gli incontri erano caratterizzati da prese e colpi particolarmente violenti ed era ammessa ogni tipologia di tecnica ad esclusione di morsi e graffi.

pancrazio




Dal punto di vista delle regole, nel Pancrazio antico non erano previsti limiti di tempo, ma il combattimento terminava con il KO dell'avversario oppure con il ritiro dello stesso atleta.
Il combattimento si svolgevano principalmente negli stadi o nelle palestre (Skamma), i lottatori combattevano all'interno di uno spazio coperto di sabbia in modo da attutire i colpi e dare maggiore stabilita alle tecniche effettuate in piedi.
Era uso tra i praticanti di Pancrazio di cospargere il corpo di una sostanza composta da olio di oliva e sabbia ,Gloios, questo liquido  limitava le abrasioni generate dallo sfregamento sulla sabbia e dalle scottature dovute all'abitudine di combattere sotto il sole estivo a metà giornata.
L'allenamento era svolto all'intero dei circoli sportivi che provvedevano non solo alla preparazione fisica dei lottatori, ma fungevano da fulcro dell'educazione degli stessi. Infatti, in questi circoli furono introdotte le prime metodologie di dieta sportiva che consisteva nell'utilizzo di molta carne e derivati animali. 
Molte palestre divennero famose grazie ai loro Campioni, la palestra di Crotone, ad esempio, è famosa per aver allenato Milone, famoso lottatore e condottiero.
Un altro atleta degno di nota fu Polidamante di Scotussa, la cui fama arrivo oltre i confini del mondo greco-romano, fino nel cuore della Persia. Dopo il successo nella 93° Olimpiade dell'epoca antica, Dario II lo invitò nella città di Susa per farlo combattere contro tre dei suoi migliori combattenti della  guardia personale, gli immortali.
Durante la sfida, Polidamante diede prova della sua enorme forza uccidendo due dei suoi avversari e facendo fuggire il terzo in preda alla paura. La sua vittoria portò in auge l'arte del combattimento ellenico, mostrando così  la completezza e l'efficacia di questa disciplina.




Una forma moderna di Pancrazio, che non consente colpi diretti alla testa dell'avversario, è stata introdotta nelle discipline lottatorie nelle Olimpiadi dell'era moderna e ha rappresentato il modello di riferimento delle nuove discipline marziali miste come il Vale tudo e MMA.

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