giovedì 28 novembre 2013

Escrima - l'arte della guerra filippina

Escrima
L'eroe Lapu Lapu
Fonte: www.apobalintawak.wordpress.com
L'Escrima è un'arte di combattimento originaria delle tribù dell'arcipelago filippino, conosciuta anche come Kali o Arnis de mano.
Questo stile di combattimento venne scoperto per la prima volta nel 1521 nei pressi dell'isola di Mactan dai conquistadores spagnoli capeggiati da Magellano e proprio quest'ultimo, cercando di imporre con la violenza la religione cattolica e il predominio spagnolo, pagò a caro prezzo restando ucciso dalla lancia dell'eroe Lapu Lapu.
Con affermazione del predominio spagnolo e l'imposizione del divieto di praticare le arti marziali, le micidiali tecniche dell'Escrima furono tramandate sotto forma di danza coreografica detta Sayaw che favorì una maggiore coordinazione e fluidità dei colpi.
La mentalità aperta e ingegnosa dei maestri filippini ha consentito, nel corso dei secoli, di arricchire il grande bagaglio tecnico di quest'arte con i principi e i segreti derivanti dagli stili stranieri. Le principali arti assorbite dal Kali filippino sono il Kung Fu cinese, l'Aikido e il Judo giapponese, la scherma spagnola e il Silat indonesiano. 
Per una migliore illustrazione è stato conveniente suddividere l'Escrima in due settori: armi utilizzate e tecniche a mani nude.
Per quanto concerne il settore delle armi, da una parte, la tradizione filippina riteneva che il guerriero armato si trovasse in vantaggio nei confronti di un nemico sprovvisto, dall'altro, la capacità di utilizzo di un'arma può essere trasferita ad altre armi e allo stesso tempo può migliorare la prontezza delle tecniche a mani nude.


domenica 24 novembre 2013

Quan Dao: la leggendaria lama crescente del Dragone Verde del Generale Quan-Yu

alabarda
Fonte: www.popscreen.com
L'alabarda cinese o Quan dao (关刀) è un arma inastata composta da una lama ricurva monofilare simile a una sciabola, situata all'estremità di un bastone lungo all'incirca 2 metri.
Secondo la storia antica cinese il Generale Quan Yu (162-219 d.C.), durante la guerra dei Tre Regni, fu il primo ad impiegare quest'arma sul campo di battaglia. 
Il termine Quan è attribuibile al leggendario Generale, mentre la parola Dao si riferisce alla sciabola che Quan Yu montò su un'asta di legno, inventando così la famosa Chay-Han-Long Quan-Dao (Lama crescente del Dragone Verde). 
Un altro aspetto degno di nota è il peso dell'arma di Quan Yu che si aggirava intorno agli 80Kg; la scelta di un arma così pesante è da ricondurre alla morte di un suo amico che perì infilzato dalla sua stessa sciabola perché un nemico era riuscito a sottrargliela. Per evitare che questo accadesse ancora, il generale creò un'arma che, a causa del peso eccessivo, rendeva impossibile ai nemici utilizzarla nei confronti del proprietario.


mercoledì 20 novembre 2013

Wing Chun: dallo Shaolin per battere lo Shaolin

wing chun
Fonte: www.difesapersonaleims.it
In questo post parleremo di uno degli stili di Kung Fu più conosciuto al mondo: il Wing Chun.
La storia del Wing Chun è caratterizzata da notevole imprecisioni e falsi miti; le cause principali delle diverse interpretazioni sono da attribuire al gigantesco business delle federazioni internazionali e alle politiche vessatorie da parte del partito comunista cinese degli anni '30 nei confronti del Kung Fu.
La leggenda narra che, agli inizi del 1710, la monaca di nome Wu Mei (五枚, in cantonese Ng Mui), maestra nello stile della Gru bianca (Bak-Hok-Pai), si rifugiò nei pressi del monastero di Fukien, nel sud della Cina, dopo la distruzione del tempio di Shaolin da parte dei Manciù, e inventò una nuova tecnica di combattimento.
In quel tempo Wu Mei conobbe un negoziante di nome Yin Yao Chun e sua figlia Wing Chun (bella come la primavera), una ragazza di rara bellezza. Poco dopo, per sfuggire ad un pretendente particolarmente pericoloso, la ragazza fu costretta a nascondersi nel monastero per far perdere le proprie tracce. Durante questo periodo la giovane allieva apprese lo stile senza nome di Wu Mei e, trascorsi tre anni, fece ritorno di nuovo al suo villaggio decidendo di prendere marito solo colui che l'avrebbe sconfitta in combattimento. La storia narra che si fece battere appositamente per sposare un attore girovago di nome Leug-Boh-Cho, anche lui esperto di Kung Fu.
Lo stile senza nome venne riconosciuto da tutti come il Kung Fu di Wing Chun.
Il Kung Fu di Wing Chun, tuttavia, differiva con quello che Wu Mei perfezionò più tardi in monastero; molte delle tecniche presenti nel Wing Chun moderno, infatti, sono state aggiunte successivamente dalla stessa Wing Chun e dai diversi allievi che l'hanno succeduta nel corso degli anni.


domenica 17 novembre 2013

La storia delle arti marziali

In principio era la lotta....

Il termine arti marziali è stato utilizzato agli inizi del '900 per identificare le diverse tecniche di combattimento praticate nelle varie regioni del mondo. Tale accezione individua l'artista marziale in colui che apprende i principi fondamentali della disciplina a scopi dimostrativi, di autodifesa o spirituali.
Uno degli elementi distintivi tra le diverse arti marziali è rappresentato dalla tipologia delle tecniche praticate (percussioni, armate, proiezioni); discipline come il Judo e il Brazilian Jiu Jitsu si concentrano sulla proiezione o immobilizzazione dell'avversario mentre negli stili diffusi nelle Filippine (Escrima), Indonesia (Silat), India (Kalaripayattu), Giappone (Ninjutsu) e Cina (Kung Fu), il sistema di combattimento comprende una grande varietà di colpi, parate, proiezioni e armi.
In questo primo post cercherò di rispondere alla domanda: qual è la matrice di tutte le arti marziali e come si sono diffuse nel mondo?