giovedì 6 marzo 2014

Grandi Guerrieri: 300, la battaglia di Salamina

300-l-alba-di-un-impero
— Cosa hanno detto gli spartani, marceranno con noi contro i Persiani?
— No, i Persiani hanno fatto un'offerta che non potevano rifiutare.
— Cosa?
— Hanno promesso agli spartani una morte memorabile. 

Cosi risponde Temistocle, nel film 300: la nascita di un impero, alla domanda del suo amico dopo proposto agli spartani e alle altre Città Stato della Grecia un esercito sufficiente a fermare l'immenso sciame di locuste persiane che si preparano ad invadere di nuovo la sacra terra Ellenica. 
L'oracolo aveva ragione... Sparta brucerà... tutta la Grecia brucerà.

La premonizione che l'oracolo rivelò a Leonida  non fu disattesa: dopo la caduta dei coraggiosi spartani alle Termopili l'immensa macchina da guerra di Serse I si addentrò nel cuore della Grecia. Tutto bruciò, Atene bruciò.
Mentre l'immenso esercito del Dio-re, spronato dalla vittoria contro gli spartani, marciava nel cuore del territorio greco, Temistocle, l'eroe di Maratona, insieme a Euribiate di Sparta si preparavano ad affrontare l'immensa flotta persiana comandata da Artemisia I di Caria.
Prigioniero greco: "Maledetti persiani non sapete che chi vi comanda a sangue greco che gli scorre nelle vene". 
Artemisia: "È vero, sono nata in terra greca e il mio sangue è greco ma il mio cuore è persiano".
L'imponente flotta nemica non aveva niente da invidiare all'armata di terra inviata tramite il ponte di barche sull'Ellesponto, forte di 1207 navi contro le 207 della coalizione antiSerse.


Artemisia-I
- Oggi balleremo sulla schiena dei greci -
Convinti della loro superiorità numerica, i persiani cercarono di imprigionare i greci in una morsa letale ma le piccole e agili navi elleniche ebbero la meglio sulle grandi navi nemiche. Quest'ultime furono speronate ai lati dalle navi della coalizione e abbordate dai furenti greci.
Gli altri soldati di Serse e i comandanti, vedendoli attaccare con poche navi, li giudicarono pazzi completi e si spinsero verso il largo persuasi di catturarli facilmente, un'aspettativa senz'altro ragionevole, giacché vedevano che le navi greche erano poche mentre le loro erano superiori di numero e tenevano meglio il mare. Convinti di questo, le circondarono. [...] I Greci al primo segnale opposero ai barbari le prue e accostarono una all'altra le poppe; poi al secondo segnale passarono all'attacco, benché fossero chiusi in poco spazio e schierati faccia a faccia. Catturarono allora trenta navi barbare. »(Erodoto, Storie VIII, 10-11)


Tuttavia, il coraggioso assalto di quei uomini liberi provocò diverse perdite di vite umane e di mezzi, metà della flotta fu distrutta o gravemente danneggiata. Inoltre, la notizia della caduta di Leonida alle Termopili e l'avanzata di Serse verso Atene spinse i greci e i loro alleati a ritirarsi verso l'isola di Salamina.

L'orda barbara giunta ad Atene fece terra bruciata, la città e parte dei suoi monumenti furono distrutti. Sicuro della vittoria, Serse fece erigere un trono sul monte Egaleo per ammirare la sconfitta degli ultimi ellenici nella baia di Salamina. Il Dio-Re peccò di superbia e cadde nella trappola tesa dall'eroe di Maratona. I greci, infatti, attirarono le grandi navi persiane nell'angusto stretto di Salamina, così quest'ultime si trovarono i nemici di fronte, la costa ai lati e i loro stessi allenati alle spalle. Stretti in questa morsa letale, le navi persiane cozzavano tra loro cercando invano una via di fuga. La Battaglia di Salamina segnò il tracollo dei persiani che subirono gravi perdite (più di 200 navi contro le 50 trireme ateniesi).
Il sangue persiano bagnava le coste della Grecia libera e successivamente avrebbe tinto di rosso anche la terra di Platea.

Temistocle

- Ho venduto la mia anima alla Grecia -




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