Il Karambit fa parte del vasto repertorio delle armi da taglio utilizzate nelle arti marziali del sud-est asiatico, come nel Pencak Silat indonesiano e nel Kali filippino.
In antichità era conosciuto anche con il termine "artiglio di Bima" (Bima kuku), una divinità induista che veniva raffigurata con un artiglio in ogni mano. La sua forma attuale è da ricercare nella volontà dell'uomo di imitare l'artiglio della tigre (Kuku Macan).
La particolarità del Karambit risiede nella caratteristica lama a mezza luna a doppio filo capace di disarmare l'avversario e contemporaneamente infliggergli tagli alle arterie e ai tenditi delle bracci e delle gambe da varie angolazioni. Un altro elemento che differenzia il Karambit dalle altre armi bianche è l'anello posto all'estremità dell'arma che rendere difficile il disarmo da parte di un nemico abile.
In origine il Karambit era di dimensioni maggiori rispetto a quello odierno, infatti, veniva usato come attrezzo per le attività rurali e nei casi di necessità come arma. Col tempo la sua struttura si è ridotta drasticamente, diventando un'arma secondaria alla lancia e al Kris indonesiano. Inoltre, adatto nel combattimento ravvicinato come ultima risorsa, era abitudine dei guerrieri di intingere la lama nel veleno per renderlo ancora più efficace. Quest'arma, abbandonata con l'avvento delle armi da fuoco, è tornata alla ribalta a metà novecento negli USA grazie agli immigrati di origine asiatica che iniziarono a insegnare le tecniche di autodifesa estrapolate dalle arti marziali del proprio Paese.
La particolarità del Karambit risiede nella caratteristica lama a mezza luna a doppio filo capace di disarmare l'avversario e contemporaneamente infliggergli tagli alle arterie e ai tenditi delle bracci e delle gambe da varie angolazioni. Un altro elemento che differenzia il Karambit dalle altre armi bianche è l'anello posto all'estremità dell'arma che rendere difficile il disarmo da parte di un nemico abile.
Tipologie di impugnature
Il karambit può essere impugnato in tre modi diversi:
1. l'impugnatura con il mignolo infilato dentro l'anello e il palmo verticale è detta presa "Istintiva. Questa presa è perfetta per chi vuole difendersi in maniera rapida tramite stoccate e senza ricorrere al vasto patrimonio di tecniche tipiche da karambit.
2. La presa tradizionale del karambit è infilando l'indice nell'anello e la lama è protesa fuori dalla porzione inferiore del palmo. Questa impugnatura permette d'infliggere tagli ascendenti alla porzione inferiore del corpo dell'avversario e "uncinare" parti dello stesso per effettuare leve.
3. La presa estesa è utilizzata per guadagnare distanza vitale mentre si impugna l'arma nella maniera tradizionale. Non è una vera e propria presa, ma serve per infliggere tagli e colpi a sorpresa.
Mi fa piacere che hai ripreso, se ne sentiva la mancanza.
RispondiEliminaGrazie!!!! Ho avuto tanti impegni ma spero di riprendermi al meglio. Ciao
EliminaNel film "Io vi troverò 2008" in un combattimento hanno usato proprio quest'arma e mi sono ricordato di questo tuo articolo molto ben fatto.
RispondiEliminaGrazie!!!
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